12/02/2015
Azzi sulle dichiarazioni del responsabile della vigilanza Banca d'Italia Barbagallo, oggi a Bolzano
 “Prendiamo atto delle dichiarazioni del Responsabile della Vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, intervenuto oggi a Bolzano ad un convegno delle Casse Raiffeisen altoatesine, con riferimento al  sistema delle Banche di Credito Cooperativo e Casse rurali. Condividiamo gli obiettivi di fondo e la necessità di un cambio di passo verso una maggiore coesione/integrazione” dice il Presidente di Federcasse (l’Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali)  Alessandro Azzi. 
                “I temi sollevati dal dr. Barbagallo sono ben noti al Credito Cooperativo che – consapevole delle sollecitazioni determinate anche dal nuovo quadro regolamentare e dal contesto economico e sociale - sta lavorando ad un progetto di autoriforma che ha esattamente l’obiettivo di rafforzare il sistema delle BCC e di superare alcuni aspetti di debolezza, la maggior parte di stampo congiunturale”.
              “Quegli obbiettivi indicati dal dr. Barbagallo – prosegue Azzi – possono però essere raggiunti attraverso strade diverse. Il nostro progetto di autoriforma intende  individuare infatti punti di equilibrio nuovi e non scontati tra esigenze di conformità con le nuove norme prudenziali ed esigenze di taglio imprenditoriale con finalità mutualistiche che valorizzino la dimensione territoriale”.
              “L’autoriforma – dice ancora Azzi - è necessaria anche per valorizzare cosa sono e cosa fanno le BCC. Banche di comunità, che nel solo ultimo biennio hanno reso disponibile a famiglie e PMI liquidità aggiuntiva per 6,3 miliardi e si sono rivelate partner affidabili delle politiche anticrisi. Sono inoltre, tra le banche più capitalizzate con un Core Tier 1 medio del 16% e, soprattutto, hanno continuato a creare occupazione netta fino al 2013”.
            “Le BCC si impegneranno in questo processo di evoluzione e rafforzamento anche se assorbite dal dare attuazione a norme europee pensate per mettere in sicurezza soprattutto le banche di altri Paesi che hanno causato la crisi, norme che  paradossalmente colpiscono pesantemente le banche italiane”.  
           “Mentre proseguiamo velocemente nella messa a punto del nostro progetto, contiamo in modo convinto  –  conclude Azzi  – sulla confermata disponibilità della Banca d’Italia ad un confronto che sarà certamente costruttivo”.
        Roma, 12 febbraio 2015